Tuesday, February 15, 2011

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A palace and a circle. Pino Inzerillo tells the epic story of Roverella

The historical essay of the President of the Dealers to celebrate the 150th anniversary of the association


The circle of Dealers will have a few days of Ferrara 150 years. Sorge natural approach this historic anniversary with the "same age" Unification of Italy. Ferrara, an institution created under the auspices of the Risorgimento and the hopes and continued in the decades to become a landmark of the town association.
THE BOOK. E ' released only yesterday - and still smells of fresh print - the book of Joseph Inzerillo a palace, a Club and a long history of Ferrara - From Magnanini the oaks, up to and beyond Federico Zamorani (Liberty House edition). A tribute to this century and a half of history in which the president of the club, drawing in great detail by the library and archive of Shopkeepers Ariostea described and illustrated with photographs and historical documents seasons of the association from the D 'Italy to this day. A succession of lively and interesting names, characters and situations that are intertwined with the culture and changes in society Ferrara in this significant period of time, not to mention the genesis of the historic site di palazzo Roverella, che terrà a battesimo la presentazione del libro il prossimo 26 febbraio, giorno esatto del 150º anniversario.
IL CIRCOLO. In principio, leggendo le cronache di Inzerillo, era un Casino, nel senso buono del termine. Il circolo si chiamava proprio in quel modo, prendendo spunto dai Casini di conversazione che avevano fatto la loro prima apparizione nel secolo dei Lumi. I soci erano esponenti della borghesia del commercio e delle professioni. «Aspiravano - scrive Inzerillo - ad un ordine sociale adeguato ai tempi nuovi e nutrivano l'orgoglio di realizzare finalmente un'identità politica nazionale». La prima sede del circolo dal 1861 al 1869 fu allestita all'interno della locanda "Tre Mori" in via Boccaleone. Poi il trasferimento nello storico palazzo di corso Giovecca. C'è anche un'analisi sulla crisi dell'associazionismo dei giorni nostri e un invito ad invertire la rotta, perché ciò «può costituire per uomini di buona volontà e di tenace concetto un esercizio di ottimismo della volontà». Altrimenti - ammonisce l'autore, citando Christopher Marlowe nell'Ebreo di Malta - si corre il rischio che dopo 150 il circolo dei Negozianti non sia né giovane né vecchio, dormiente.
I PRESIDENTI. Il primo presidente del circolo fu Cesare Monti, ne seguirono altri dieci fino alla seconda guerra mondiale, espressione delle famiglie più in vita della città: da Gulinelli a Massari, da Spisani a Zamorani. Nel dopoguerra i presidenti sono stati Pio Barbieri (dal 1946), Achille Bonora (1949), Franco Calzolari (1959), ancora Achille Bonora (1967), Homs Tubi (1969), Bruno Zucchini (1977), Giordano Hanau (1984), Ferruccio Ferioli (1988), Beppino Bonazzi (1990), Bruno Saletti (2005), Italo Antinori (2006), Giuseppe Inzerillo (2009).
IL PALAZZO. Parlando del circolo dei Negozianti, diventa inevitabile citare palazzo Magnanini-Roverella, storica sede del sodalizio dal 1869, otto anni dopo la sua fondazione. Nel volume di Inzerillo ci sono due capitoli dedicati a questo palazzo (1508) attribuito al genio di Biagio Rossetti con la sua genesi e i vari e complicati passaggi di proprietà in poco more than five centuries old. And here we find stories of strange events that took theater as the splendid rooms of the palace, the great hall, the beautiful inner courtyard with a well Venetian. There is also the will of Frederick Zamorani, who died in 1932, which left a gift to society circle of Shopkeepers, Roverella palace "with perpetual prohibition to sell it to anyone," in exchange for a bust and a plaque in memory. A chapter is also devoted to a brief anthology of writings on the building with, among others, Carlo Bassi, Ella Noyes, Joseph Agnelli, Pietro Niccolini, Bruno Zevi, Lucio Scardino, Tumiati Gaetano, Giorgio Padovani, Walter Medrano.
THE AUTHOR. Joseph Inzerillo a Ferrara non ha bisogno di tante presentazioni. E' stato per oltre tre decenni al vertice provinciale della scuola e successivamente ha ricoperto anche l'incarico di sovrintendente scolastico dell'Emilia Romagna. Nativo di Mazara del Vallo, ha ereditato la verve siciliana della scrittura e del racconto con una spiccata passione per la storia. Quella storia che serve a confrontarci con il presente. Ha scritto vari saggi, dai temi dell'istruzione, della storia e anche della gastronomia. Questo ultimo libro conferma la bontà dello scrivere dotto, la passione per la ricerca e il desiderio di tramandare ai posteri, con aneddoti e curiosità, una bella storia ferrarese. E la lettura diventa un vero piacere.

Gian Piero Zerbini

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